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LA CUCINA ITALIANA APS

Svendborgvej 243, 5260 Odense S, Denmark

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Nestled in the heart of Italy, between the Apennines and the Adriatic, lies Abruzzo, a region rich in history and natural beauty. Our roots are deeply embedded in this ancient land, a place where the past and present seamlessly blend. The towering fortresses and medieval castles, like the majestic Rocca Calascio, stand as enduring symbols of Abruzzo's storied past, a testament to the region's strategic importance through the centuries.

In Abruzzo, the wild heart of Italy beats strong; its national parks, like Parco Nazionale d'Abruzzo, are sanctuaries for rare wildlife such as the Marsican brown bear and the Apennine wolf. Our heritage is intrinsically connected to this rugged, unspoiled land, where traditions are preserved and the warmth of the people reflects the untamed spirit of the region. From our humble beginnings in Abruzzo, we carry forward the resilience and beauty of this timeless land.


Senti quella pelle ruvida
Un gran freddo dentro l'anima
Fa fatica anche una lacrima a scendere giù
Troppe attese dietro l'angolo
Gioie che non ti appartengono
Questo tempo inconciliabile gioca contro di te
Ecco come si finisce poi
Inchiodati a una finestra noi
Spettatori malinconici di felicità impossibili
Tanti viaggi rimandati e già
Valigie vuote da un'eternità
Quel dolore che non sai cos'è
Solo lui non ti abbandonerà... mai, oh mai
È un rifugio quel malessere
Troppa fretta in quel tuo crescere
Non si fanno più miracoli
Adesso non più
Non dar retta a quelle bambole
Non toccare quelle pillole
Quella suora ha un bel carattere
Ci sa fare con le anime
Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi
L'energia, l'allegria per strapparti ancora sorrisi
Dirti sì, sempre sì e riuscire a farti volare
Dove vuoi, dove sai senza più quel peso sul cuore
Nasconderti le nuvole, quell'inverno che ti fa male
Curarti le ferite e poi qualche dente in più per mangiare
E poi vederti ridere e poi vederti correre ancora
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
Silenzi

Nei giardini che nessuno sa si respira l'inutilità
C'è rispetto grande pulizia, è quasi follia
Non sai com'è bello stringerti
Ritrovarsi qui a difenderti
E vestirti e pettinarti sì e sussurrarti non arrenderti
Nei giardini che nessuno sa quanta vita si trascina qua
Solo acciacchi piccole anemie, siamo niente senza fantasie
Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere
Esili, fragili non negargli un po' del tuo amore
Stelle che ora tacciono, ma daranno un senso al quel cielo
Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro
Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte
Non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo
Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica
E poi silenzi
E poi silenzi
Silenzi